Di Biagio: "Punto su un gruppo di 35/40 ragazzi"

31.07.2014 15:00 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
Fonte: VivoAzzurro.it
Di Biagio: "Punto su un gruppo di 35/40 ragazzi"
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© foto di Federico De Luca

Luigi Di Biagio, CT dell'Italia Under 21, ha rilasciato la seguente intervista in esclusiva ai microfoni di Vivo Azzurro in merito ai programmi della sua nazionale giovanile, che prossimamente sarà impegnata nelle qualificazioni alla prossima UEFA Under 21 Championship.

Luigi Di Biagio, manca poco più di un mese a un doppio appuntamento cruciale come quello contro Serbia e Cipro di settembre. Un annetto fa disse chiaramente che nella Serbia molti calciatori giocavano già titolari in Europa, mentre tanti giovani italiani facevano fatica nelle serie minori. A che punto è il suo progetto Under 21? Con quanto ottimismo guarda a questa doppia sfida?
"Si sa che la Serbia ha cinque-sei giocatori che hanno già esperienza in Champions League o in Nazionale maggiore. Però oggi le cose sono cambiate, noi siamo cresciuti rispetto a un anno fa, li stiamo raggiungendo. Io cerco di trasmettere qualcosa del mio modo di pensare il calcio,  fare sempre gol e  non pensare a gestire la partita: la disponibilità dei ragazzi in Nazionale è tanta che i risultati si stanno vedendo, ma c’è comunque molto da fare ancora. Adesso avremo un’amichevole contro la Romania che ci servirà per dare continuità alle nostre prestazioni e ai nostri risultati. Ho sempre pensato che, nonostante il girone fosse complicato, potessimo farcela. Ora sta a noi dimostrare di essere in grado di battere la Serbia".

I prossimi convocati saranno annunciati il 7 agosto per l’amichevole di Ploiesti del 13. Come si regolerà? Guarderà a chi ha giocato di più o farà un discorso più ampio, riguardante il gruppo che ha portato avanti finora?
"C’è uno studio di anni con questi ragazzi. Sono da cinque anni in Federazione, li conosco bene e sto cercando di puntare su un gruppo di 35-40 calciatori. Oggi fortunatamente sono in difficoltà per scegliere quelli da convocare o gli undici da mandare in campo. I convocati saranno scelti indipendentemente dal minutaggio o da quello che stanno facendo in ritiro, ma sulla base delle mie idee. C’è un criterio ben definito che sto portando avanti".

In ottica Under 21, è contento del calciomercato finora? Tanti giovani hanno raggiunto la Serie A e potrebbero partire titolari, per esempio i portieri Bardi, Cragno e Leali. Quanto può essere importante questo per la sua nazionale?
"Dal punto di vista dei portieri siamo a posto, perché ho la possibilità di scegliere tra Bardi, Perin, Leali, Cragno, Di Gennaro e Scuffet che sta venendo fuori in maniera incredibile. Sono soddisfatto perché tutti stanno raggiungendo la massima serie e si stanno affermando. È molto importante per noi. Sentendo anche gli allenatori quotidianamente, puntano molto su questi ragazzi, di questo sono veramente molto contento".

Per esempio il Cagliari di Zeman, l’allenatore che ha lanciato il Di Biagio calciatore ad alti livelli, potrebbe darle una grossa mano, visto il progetto che sta portando avanti.
"Sì, potrebbe essere sicuramente una mano in più, perché negli anni in cui ha allenato Foggia, Pescara e Roma tra Under 20 e Under 21 sono arrivati almeno dieci giocatori. Questo la dice lunga sul suo modo di lavorare e di puntare sui giovani. È un motivo in più per noi per seguire il Cagliari".

È contento delle scelte fatte da tanti dei suoi ragazzi in sede di calciomercato? Penso per esempio a Scuffet, che ha deciso di restare a Udine, o a Berardi e Sturaro, lasciati dalla Juventus a maturare un’altra stagione al Sassuolo e al Genoa.
"Sono scelte da persone grandi, che capiscono che andando in un altro club rischierebbero magari di non giocare, invece così hanno più possibilità di affermarsi. Io sono contento di questo, perché i ragazzi migliorano soprattutto se giocano".

Qual è lo step che manca ai nostri giovani, rispetto agli altri paesi, per fare il grande salto dall’Under 21 verso il grande calcio? 
"Bisogna avere il coraggio di schierarli. In Italia ai giovani non viene data l’opportunità di sbagliare, all’estero non succede questo. C’è un investimento, se c’è un programma nei confronti di un giovane viene portato avanti nonostante sbagli alcune partite. In Italia purtroppo non c’è il coraggio, magari dopo un pareggio e una sconfitta, di rimettere in campo un giovane".

Gigi Di Biagio è stato un centrocampista forte di testa, nonostante fosse un normolineo, e con un lancio lungo millimetrico. Chi può essere il Di Biagio dell’Under 21?
"Per il colpo di testa sono stato avvantaggiato per il fatto di aver giocato a basket, ho imparato a trovare il ‘terzo tempo’. Per il lancio lungo invece ho trovato un allenatore, Zeman, che amava verticalizzare e sono stato agevolato da questo. Come centrocampisti centrali, Viviani e Sturaro sono abbastanza simili a me per il modo di giocare, poi c’è anche Crisetig che è molto più tecnico e ha geometrie e sagacia tattica molto vicine a me".