Insigne: «Il primo posto nel girone è difficile ma non impossibile»

14.11.2018 15:30 di  Alessandro Paoli  Twitter:    vedi letture
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Lorenzo Insigne, attaccante classe '91 della SSC Napoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, come riporta il sito ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (figc.it), durante la conferenza stampa odierna della Nazionale A del CT Roberto Mancini svoltasi presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano (FI):

«Il primo posto nel girone è difficile - dichiara l'Azzurro - ma non è impossibile. Con l’Ucraina e la Polonia si è visto un miglioramento, possiamo mettere in difficoltà il Portogallo e dobbiamo dare una grande risposta davanti ai nostri tifosi».

Sul fatto che non riesca ad esprimersi in Nazionale come nella SSC Napoli: «Da tre anni a Napoli siamo sempre gli stessi, in Nazionale ci vediamo una volta al mese ed è più difficile. Con questa maglia darò sempre il massimo, cercando di portare insieme ai miei compagni l’Italia il più in alto possibile».

Sulla mancanza di centimetri della Nazionale A da centrocampo in su: «Non c'è bisogno di fisico ma di piedi buoni e qui ci sono tanti piccoletti dai piedi buoni. Abbiamo costruito tanto nelle ultime due gare, ma manca un po' di cattiveria sotto porta, anche da parte mia».

Sulla mancata qualificazione dell'Italia alla 2018 FIFA World Cup Russia™: «Fa male pensarci. Più che la panchina di quella sera, mi fa male pensare che non ci siamo qualificati. Ho sempre accettato le scelte di Ventura perché le ho sempre ritenute le migliori secondo il suo punto di vista. In questa Nazionale c'è più consapevolezza perché parecchi di noi giocano in competizioni europee e ci confrontiamo nei club con grandi campioni».

Sulla sua stagione in Serie A TIM con la SSC Napoli e sul rapporto con il tecnico partenopeo Carlo Ancelotti: «È la mia miglior stagione da quando gioco a Napoli. Sto andando bene, anche in fase realizzativa, sono molto contento e spero di continuare così. Ancelotti ha sempre il sorriso, è difficile litigarci anche quando ti manda in panchina: credo di averlo incontrato troppo tardi. È la persona più umile al mondo e credo che questa sia la sua forza, quella che gli ha permesso di vincere tanto sia come giocatore che come allenatore».